Cambierà qualcosa in questo 2020 in ambito fiscale?
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, che prende atto della decisione dell’UK di abbandonare l’Unione Europea, chiarisce che come da accordi presi fino al 31 dicembre 2020, la normativa europea continuerà ad applicarsi nel Regno Unito e al Regno Unito, come se quest’ultimo fosse ancora uno Stato membro. Nella quarta parte dell’accordo di recesso è previsto un periodo transitorio fino al 31 dicembre 2020, nel quale la normativa dell’Unione continuerà ad essere in vigore. Alla luce di questo, non troveranno applicazione le norme del DL 22/2019, che reca la disciplina transitoria applicabile unicamente nell’ipotesi di un recesso del Regno Unito in assenza di accordo. In base a quanto previsto nell’accordo, per i servizi bancari, finanziari e assicurativi è prorogato di diritto l’attuale regime di mutuo riconoscimento delle autorizzazioni e del sistema di vigilanza (il cosiddetto regime di passaporto) ed è assicurata la continuità operativa e dei rapporti tra infrastrutture dei mercati finanziari (di trading e post-trading), intermediari e clienti da e verso il Regno Unito, nonché la tutela di depositanti e investitori. Alla fine del periodo di transizione, se non saranno stati raggiunti accordi differenti con l’Unione Europea ed il Regno Unito, si applicherà la normativa relativa ai soggetti di paesi terzi. Analogamente, in assenza di accordi differenti, alle entità dell’Unione Europea che dovessero operare nel Regno Unito verrà applicata la normativa che disciplina l’operatività extra-UE. Una decisione circa una possibile proroga del periodo di transizione dovrà essere assunta congiuntamente dall’Unione europea e dal Regno Unito entro il 30 giugno prossimo.
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