Nel periodo che va da luglio a settembre sono 101.498 le nuove aperture, la maggior parte delle quali sono localizzate al Nord (44,3%) e riguardano le persone fisiche
L’apertura di una partita Iva si è suddivisa in 72% operato da persone fisiche, il 22% da società di capitali, il 3% da società di persone. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente si registra un incremento del +8,3% per le persone fisiche, con 49.000 nuovi contribuenti che hanno aderito al regime forfetario ( circa il 48 % del totale delle nuove aperture). Segno meno, invece, per le società di capitali e le società di persone, che registrano, rispettivamente -3,6% e -4,9%.
Nel complesso da luglio a settembre si evidenziano 101.498 nuove aperture.
Bisogna però evidenziare un +44% di partite Iva aperte da soggetti non residenti, aumento dovuto in gran parte allo sviluppo della web economy. Come ripartizione territoriale, abbiamo la maggior parte delle nuove aperture situate al Nord (44,3%). Rispetto allo stesso trimestre del 2018, si rileva un segno positivo in Piemonte (+16,2%), in Lombardia (+11,5%) e a Bolzano (+11,2%). Mentre la Valle d’Aosta chiude il periodo esaminato con -19,7%, la Calabria con -3,6% e la Sardegna con -3 per cento. Riguardo i settori, come di prassi il commercio va per la maggiore (20,5%), seguito dalle attività professionali (16,1%) e dalle costruzioni (9,2%). Istruzione, attività professionali e servizi d’informazione sono i settori che registrano un aumento delle attività aperte, con +21,2%, +16,2% e +13,6 per cento. Confermato, infine, il trend di ripartizione di genere, con i maschi al 62,7%, in prevalenza sotto i 35 anni.
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